Come riconoscere pneumatici danneggiati: segnali da non ignorare

Come riconoscere pneumatici danneggiati? I segnali da non ignorare possono essere molteplici perciò serve una certa attenzione. La manutenzione è un elemento chiave per individuare per tempo eventuali danni e agire con tempestività; forature, segni di usura gomme, screpolature sono soltanto alcuni dei sintomi che a lungo andare possono compromettere la sicurezza in auto, dato che quest’ultima è strettamente legata all’efficienza dei pneumatici. Attraverso controlli regolari - da eseguire ogni 3-4 settimane circa - sarà possibile mantenere le gomme auto sempre in ottimo stato, intervenire prontamente in caso di anomalie e limitare i rischi, nonché i costi di eventuali riparazioni. Vediamo quindi tutti i segnali a cui gli automobilisti devono prestare attenzione quando controllano i pneumatici delle loro auto.

Pneumatici danneggiati: a quali elementi fare attenzione?

Il danno più comune che i pneumatici subiscono sono le forature, che si possono riconoscere per via della presenza di un corpo conficcato sul battistrada oppure sul fianco della gomma o perché si riscontra una perdita della pressione di gonfiaggio, più o meno lieve, e quindi le coperture appariranno sgonfie. Perciò, quando durante la misurazione della pressione questa risulta inferiore, è necessario verificare che non vi siano oggetti appuntiti conficcati nel pneumatico, potrebbero essere proprio questi a causare lo sgonfiamento. Se il danno è lieve, ovvero la foratura è di pochi millimetri di diametro, può essere riparato in officina; se invece il foro è più esteso oppure si è verificato sul fianco o sul bordo del pneumatico, molto probabilmente non è possibile ripararlo e si dovrà procedere alla sostituzione della copertura. In ogni caso, in primis per ragioni di sicurezza, si deve sempre far valutare a un gommista l’entità del danno, così da stabilire nella maniera migliore come intervenire.

Quali altri tipi di problemi possono colpire le gomme?

Le forature sono l’inconveniente più diffuso, ma altri tipi di problemi possono colpire i nostri pneumatici, come ad esempio tagli, squarci, scalfitture, bolle, rigonfiamenti o crepe. Sono segnali di danni alla struttura interna più o meno importanti e ci dicono che la gomma non è più sicura, perciò è fortemente sconsigliato proseguire nella circolazione. Solo in apparenza sembrano meno “impattanti” di una foratura, in realtà sono molto più pericolosi in quanto possono determinare lo scoppio del pneumatico oppure un suo cedimento improvviso e ciò avviene senza alcun preavviso, causando conseguenze anche molto gravi se questo si verifica mentre si sta viaggiando ad elevata velocità. In genere sono causati da urti contro marciapiedi, cordoli o i bordi di una buca particolarmente profonda e si possono individuare facilmente con un controllo visivo. Se si riscontra la presenza di una di queste anomalie, bisogna recarsi immediatamente in officina, guidando con cautela e soprattutto a velocità moderata.

Segni di invecchiamento della gomma: come riconoscerli?

Non indicano propriamente un danno, ma anche i segni di invecchiamento di una gomma - vale a dire le screpolature - non devono essere ignorati, poiché la loro comparsa ci dice che il pneumatico si è indurito con il passare degli anni e perciò ha perso elasticità, di conseguenza non è più in grado di garantire la medesima efficienza. Questi segni si manifestano dopo qualche anno che le coperture sono montate a bordo della vettura, in linea di massima 5 o 6, e la loro presenza è una sorta di invito a cambiare le gomme, poiché divenute “vecchie”. Sebbene non abbiano una data di scadenza, la loro età può essere controllata attraverso il DOT (riportato sia sul fianco del pneumatico che all’interno del libretto di circolazione), così da conoscere con precisione la data di produzione.

Usura anomala: non è un danno, ma un problema da non trascurare

Pure l’usura anomala non può essere considerata un danno, ma si tratta di un problema da non trascurare poiché riduce l’aderenza della gomma e può causare problemi alla guida come scarsa tenuta di strada - in particolare sul bagnato - spazi di frenata più lunghi e innescare il fenomeno dell’aquaplaning. Basta un semplice controllo visivo per individuare l’usura anomala sul battistrada dei propri pneumatici, ovvero aree della gomma che risultano più consumate di altre, e in genere tale problematica è provocata da una pressione di gonfiaggio non corretta oppure da inconvenienti di natura meccanica, che possono riguardare la ruota oppure le sospensioni, ad esempio. Il suggerimento, anche in questo caso, è di recarsi in breve tempo dal proprio gommista, per individuare la fonte del problema e poi sostituire i pneumatici se l’usura anomala è risultata eccessiva.

I controlli regolari aiutano a limitare i danni?

La funzione della manutenzione regolare e dei controlli a cadenza periodica è proprio questa: “intercettare” sul nascere eventuali anomalie e danni per poter intervenire prontamente e limitare così le conseguenze negative, evitando guai peggiori e costi superiori. È per tale ragione che gli esperti consigliano di verificare la pressione di gonfiaggio ed effettuare un controllo visivo sulle gomme auto ogni 3-4 settimane, in modo da individuare con prontezza eventuali problemi e attivarsi per risolverli in breve tempo. Così facendo sarà possibile mantenere sempre i pneumatici alla massima efficienza e guidare in piena sicurezza. Al momento del cambio gomme stagionali - se si alternano invernali ed estive, ovviamente - sarà il gommista a svolgere tali controlli, mentre se si usano coperture all season è consigliato rivolgersi alla propria officina almeno una volta all’anno per un controllo più accurato sui pneumatici, che va ad affiancarsi a quelli regolari che l’automobilista può svolgere in autonomia.