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I motori ibridi: funzionamento e scelta di gomme efficienti

Pneumatici Mondo motori
Martedì 23 Dicembre 2025
11' di lettura

Un motore ibrido rappresenta ancora un’innovazione nel mondo automobilistico, nonostante possa vantare più di 20 anni di successo. Esso combina due fonti di energia distinte: un motore a combustione interna tradizionale e uno o più motori elettrici alimentati da batterie ricaricabili. I veicoli che integrano una tecnologia ibrida uniscono i benefici dell'alta efficienza dei consumi e delle basse emissioni con la potenza e l'autonomia di quelli convenzionali.

A differenza dei motori delle auto elettriche che utilizzano batterie di grande capacità e richiedono ricarica da fonti esterne, i veicoli ibridi utilizzano sistemi che sfruttano la frenata rigenerativa e lo stesso motore a combustione interna per alimentare il proprio sistema. Questa caratteristica rende i motori ibridi particolarmente versatili, eliminando l'ansia da autonomia tipica dei veicoli completamente elettrici.

L'evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha portato allo sviluppo di sistemi sempre più sofisticati: i moderni motori ibridi, infatti, utilizzano centraline elettroniche avanzate per gestire in modo ottimale il flusso di energia tra le due fonti di propulsione, massimizzando l'efficienza in ogni condizione di guida.

Su questi veicoli, anche la scelta delle gomme può rivelarsi cruciale: un pneumatico sviluppato con una ridotta resistenza al rotolamento o con tecnologie dedicate ad auto elettriche o ibride è sicuramente una scelta preferibile per efficientare le performance di guida. “Su questi veicoli, la scelta del pneumatico è fondamentale: optare per pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e con tecnologie che rispondono alle specificità dei veicoli elettrici e ibridi contribuisce a migliorare l’autonomia e la qualità di guida. Per Michelin, tutte le gamme sono progettate per offrire prestazioni eccellenti su motorizzazioni termiche, ibride ed elettriche.”

Come funziona un motore ibrido

Il funzionamento di un motore ibrido si basa su una sinergia complessa e intelligente tra il motore termico e quello elettrico. Tutti i veicoli ibridi utilizzano un motore a combustione interna, un motore elettrico con batteria e un'unità di controllo della potenza. L’integrazione di questi sistemi permette al veicolo di ottimizzare costantemente l'efficienza energetica.

La gestione di queste transizioni avviene attraverso sofisticati sistemi di controllo elettronico che analizzano continuamente parametri come velocità del veicolo, carica della batteria, richiesta di potenza dal pedale dell'acceleratore e condizioni di guida. Questo controllo intelligente assicura che il veicolo operi sempre nella modalità più efficiente possibile.

Durante la partenza e a basse velocità, tipicamente fino a 40-50 km/h, il motore elettrico gestisce il movimento del veicolo, garantendo zero emissioni locali e massima silenziosità.

Quando la richiesta di potenza aumenta, come durante le accelerazioni o in salita, il sistema attiva la modalità dove sia il motore termico che quello elettrico intervengono per produrre coppia, simultaneamente o alternativamente (in serie).

Ad alta velocità, il sistema funziona grazie all’intervento del motore termico, direttamente collegato alle ruote, grazie alla sua maggiore efficienza in queste condizioni. Come abbiamo visto, poi, durante le decelerazioni e le frenate il motore elettrico si trasforma in generatore, recuperando energia cinetica che altrimenti andrebbe persa sotto forma di calore nei freni tradizionali.

Tipologie di motori ibridi per auto

Il panorama dei motori ibridi si è notevolmente diversificato negli anni, offrendo soluzioni adatte a diverse esigenze di mobilità.

La maggior parte delle case automobilistiche adotta sistemi ibridi power-split (serie-parallelo) che sfruttano trasmissioni planetarie per gestire in modo ottimale il flusso di potenza tra motore termico, motore elettrico e ruote

La differenza sostanziale tra un motore ibrido in parallelo e uno in serie riguarda il modo in cui il motore termico e quello elettrico interagiscono: nell’ibrido in parallelo, entrambi i motori possono trasmettere potenza direttamente alle ruote, lavorando insieme o separatamente a seconda delle condizioni di guida; nell’ibrido in serie solo il motore elettrico muove le ruote, mentre il motore a combustione funziona esclusivamente come generatore di energia per ricaricare la batteria o alimentare il motore elettrico. 

Le principali tipologie includono:

  • Mild hybrid (Ibrido Leggero): I sistemi mild hybrid rappresentano il primo livello di elettrificazione. Utilizzano un piccolo motore elettrico che assiste il motore termico durante le accelerazioni ma non può muovere autonomamente il veicolo. I sistemi mild hybrid caricano il loro sistema di batterie attraverso l'energia proveniente dal motore a combustione e dalla frenata rigenerativa. Questa tecnologia è ideale per chi cerca un miglioramento dei consumi senza un investimento significativo.
  • Full hybrid (Ibrido Completo): I full hybrid possono funzionare in modalità completamente elettrica per brevi distanze e basse velocità. Il sistema gestisce autonomamente l'alternanza tra utilizzo di trazione elettrica, termica o combinata. Questi veicoli non richiedono ricarica esterna, rendendoli particolarmente pratici per chi non ha accesso a punti di ricarica domestici o pubblici.
  • Plug-in hybrid (Ibrido Ricaricabile): I motori plug-in hybrid utilizzano sia benzina che elettricità e possono essere collegati alla rete elettrica per ricaricare il pacco batterie. Offrono un'autonomia elettrica significativamente maggiore, tipicamente tra 40 e 80 km, ideale per gli spostamenti quotidiani a zero emissioni locali mantenendo la flessibilità del motore termico per i viaggi più lunghi.

La scelta della tipologia dipende principalmente dal profilo di utilizzo: i mild hybrid sono perfetti per chi percorre prevalentemente lunghe distanze autostradali; i full hybrid eccellono nell'uso misto urbano-extraurbano; i plug-in hybrid rappresentano la soluzione ottimale per chi può ricaricare regolarmente e percorre quotidianamente distanze compatibili con l'autonomia elettrica.

Quanto dura un motore ibrido

La durata di un motore ibrido è una delle principali preoccupazioni per chi considera l'acquisto di questi veicoli. Le stime indicano una durata della batteria ibrida tra 160.000 e 320.000 km.

La longevità di un motore ibrido può variare significativamente in base a tanti fattori:

  • Tipologia di batteria: in base alla tipologia (nichel-metallo oppure a ioni di litio), la batteria elettrica può durare tra gli 8-10 e i 12 anni mantenendo una buona salute.
  • Rifornimenti di carburante: è consigliabile mantenere il serbatoio almeno a un quarto della capacità (ad esempio utilizzando un carburante di qualità con additivi detergenti) per garantire il corretto funzionamento del sistema; inoltre, nei plug-in hybrid, è importante utilizzare regolarmente il motore termico per evitare fenomeni come deterioramento del carburante o corrosione interna.
  • Condizioni di guida: sebbene questo tipo di motore sia pensato per essere efficiente in città, il traffico stop-and-go, i frequenti viaggi brevi e le temperature estreme possono ridurre la durata della batteria; in ogni caso, con una buona e frequente manutenzione questi il motore ibrido può durare più di 10 anni. 

Il motore termico nei veicoli ibridi, grazie al minor stress operativo dovuto all'assistenza elettrica, tende comunque a durare più a lungo rispetto ai motori tradizionali.

La scelta dei pneumatici per un'auto ibrida per efficientare prestazioni e consumi

La scelta degli pneumatici è cruciale per ottimizzare le prestazioni dei veicoli ibridi. Con una massa maggiore dovuta alle batterie e la necessità di una massima 'efficienza energetica, i pneumatici devono offrire una bassa resistenza al rotolamento e caratteristiche specifiche per rispondere alle esigenze di queste motorizzazioni. 

  • Bassa Resistenza al rotolamento: Bassa resistenza al rotolamento: pneumatici sviluppati per ottenere una bassa resistenza al rotolamento contribuiscono ad aumentare l’autonomia dei veicoli elettrici e a contenere i consumi. Questi risultati si ottengono grazie a mescole e tecnologie innovative. Tutte le gamme Michelin sono concepite per rispondere alle esigenze sia dei veicoli termici che di veicoli elettrici e ibridi, senza compromessi sulla sicurezza e durata chilometrica. 

  • Pressione ottimale: mantenere la pressione di gonfiaggio raccomandata dal costruttore è fondamentale per i veicoli ibridi, controllandola almeno una volta al mese. Una pressione insufficiente aumenta i consumi e riduce l’autonomia elettrica. Le dimensioni del pneumatico devono sempre rispettare le specifiche del costruttore, evitando variazioni che possano compromettere efficienza e sicurezza. Tecnologie specifiche per l'ibrido: Molti produttori hanno sviluppato tecnologie adatte alle specificità dei veicoli elettrici o ibridi. : pneumatici come il Michelin Pilot Sport EV possiedono caratteristiche peculiari come disegno del battistrada e mescole appositamente studiate, che facilitano lo scorrimento sull’asfalto e riducono rumorosità e consumi. Michelin sviluppa le sue gamme di pneumatici con tecnologie e mescole ad alta efficienza energetica per ridurre la resistenza al rotolamento, ottimizzare il comfort di guida e offrire prestazioni elevate. 

  • Durata e manutenzione: i pneumatici montati su un’auto ibrida devono gestire la coppia istantanea del motore elettrico e il peso aggiuntivo delle batterie. Per questo, è consigliabile effettuare rotazioni ogni 8.000-10.000 km per massimizzare un'usura uniforme. La scelta di pneumatici con indice di carico adeguato è fondamentale per la sicurezza e la durata. Ad esempio, le gomme Michelin CrossClimate 3 sono progettate per offrire un’eccellente durata chilometrica e nelle versioni XL, supportare al meglio le esigenze di veicoli più pesanti, inclusi quelli elettrici e ibridi.

L'investimento in pneumatici di qualità si ripaga attraverso minori consumi, una maggiore autonomia elettrica e una guida più silenziosa e confortevole. La scelta corretta può migliorare l'efficienza complessiva del veicolo, che si traduce in risparmio economico e minore impatto ambientale nel lungo termine.

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