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Pneumatici e revisione gomme: cosa controllano e quando si rischia una multa

Pneumatici Consigli
Lunedì 07 Luglio 2025
7' di lettura

Nel processo di revisione auto, gli pneumatici vengono sottoposti a una verifica scrupolosa al fine di analizzarne le condizioni: in caso di anomalie, danneggiamenti o usura eccessiva non si supera la revisione e questa dovrà essere ripetuta. In cosa consistono i controlli alle gomme? Il procedimento prevede un’analisi dello stato delle coperture che concerne diversi aspetti, il primo dei quali naturalmente è il consumo, il cui livello minimo viene stabilito dal Codice della strada, come vedremo nel dettaglio più avanti. Tuttavia è piuttosto semplice evitare i problemi che riguardano i pneumatici al momento della revisione: attraverso una manutenzione costante infatti è possibile mantenerli in eccellente salute e non incappare in sanzioni per via delle gomme. Vediamo nello specifico quali sono i controlli che coinvolgono i pneumatici e cosa fare per non correre alcun rischio.

Revisione auto: quali controlli si effettuano sulle gomme?

La revisione dei pneumatici comincia dal battistrada: per legge, lo spessore delle scanalature non dev’essere inferiore a 1,6 millimetri per le autovetture e per i veicoli commerciali (per completezza, riportiamo anche il limite per quanto riguarda le moto, 1 millimetro, e i motocicli, 0,5 millimetri). Si tratta di un parametro facilmente verificabile anche in autonomia, mediante l’uso di uno spessimetro o addirittura con carta e penna, per cui non è di certo un problema superare questo tipo di controllo; se prima della revisione si riscontra uno spessore ormai prossimo al limite di 1,6 millimetri, si procede con la sostituzione delle gomme, così da non correre alcun rischio sia durante l’operazione di verifica che nella guida. Pneumatici con uno spessore del battistrada insufficiente, infatti, sono meno sicuri poiché forniscono un’aderenza inferiore, in maniera particolare su asfalto bagnato.

Misure, indici e codici: i parametri da rispettare

Le gomme installate nel medesimo asse - ma si può estendere il concetto a tutte e quattro - devono essere identiche: perciò stessa marca, modello, misure e indice di carico e di velocità per ognuna delle coperture. A ciò si aggiunge un altro parametro: i pneumatici devono avere il medesimo livello di usura, ecco perché se si sostituisce una gomma quando lo stato di usura di tutte quante è piuttosto marcato, sarebbe meglio cambiare entrambe quelle nello stesso asse in cui avviene la sostituzione, per non creare squilibri nel livello di tenuta delle gomme. Tale criterio può far scattare un allarme al momento della revisione se una delle quattro gomme, appena sostituita, risulta nuova mentre le altre sono prossime al limite legale di usura (1,6 millimetri). Per quanto riguarda il codice di velocità e l’indice di carico, basta attenersi a quanto riportato all’interno del libretto di circolazione del veicolo, che tuttavia consente qualche eccezione.

Indice di carico e codice di velocità: a cosa si riferiscono?

Gli automobilisti più esperti sapranno senz’altro a cosa si riferiscono le diciture “indice di carico” e “codice di velocità”: il primo indica il peso massimo che un pneumatico può sopportare, il secondo la capacità di resistenza alle sollecitazioni in base alla velocità. Tali parametri sono indicati all’interno del libretto di circolazione di ciascun veicolo e a quelli bisogna attenersi quando si montano le gomme a bordo. La normativa dice che è necessario installare sulla vettura pneumatici con indice di carico e codice di velocità pari o in alternativa superiori a quanto specificato nel libretto. Dato che siamo in Italia, è prevista un’eccezione: nel caso delle gomme invernali, è ammesso il montaggio di coperture con un codice di velocità minore purché non sia inferiore a Q (che equivale a 160 km/h). Prima di cambiare i pneumatici, dunque, bisogna accertarsi che rispettino i parametri stabiliti nel libretto.

Il controllo visivo: perché è fondamentale?

Il controllo sullo stato esteriore delle gomme è un altro passaggio della revisione: viene verificato che non siano presenti screpolature (segno inequivocabile dell’invecchiamento delle coperture), tagli, scalfitture, bolle o rigonfiamenti, che segnalano un danneggiamento interno del pneumatico. La presenza di queste anomalie può portare al non superamento della revisione, ecco perché il medesimo tipo di controllo andrebbe effettuato in autonomia e in caso venga riscontrato uno di questi segni, bisogna rivolgersi al gommista. Si tratta di danni che molto difficilmente possono essere riparati, perciò è quasi certa la sostituzione delle coperture che presentano tali problematiche. Al controllo visivo si può affiancare quello “uditivo”, diciamo così: nell’eventualità di vibrazioni o di rumore eccessivo da parte delle gomme ci si deve recare in breve tempo dal gommista, per indagare sulla natura di questo tipo di inconvenienti e soprattutto per evitare danni o guai peggiori.

Quando si rischia una multa?

Si è a rischio multa se le gomme sono eccessivamente usurate oppure se il battistrada presenta tracce di consumo anomalo o ancora se non si rispettano le indicazioni per quel che concerne misure e indici di carico e di velocità. Tutto ciò porta anche a non superare la revisione e all’obbligo di ripresentarsi entro un mese. Come abbiamo visto, però, almeno per quanto riguarda i pneumatici i controlli preliminari in vista delle revisioni sono agevoli e si possono svolgere pure da soli, tuttavia è sempre consigliato rivolgersi al proprio gommista così da presentarsi poi alla revisione con gomme auto in perfetto stato, che non avranno problemi a superare le verifiche. Più nello specifico, va tenuta d’occhio la pressione di gonfiaggio con controlli ogni 3 o 4 settimane: è questo infatti l’elemento che consente di mantenere costantemente in buona salute le gomme auto. Inoltre si è a rischio sanzioni anche in caso si circoli con revisione scaduta, con multe che possono andare da un minimo di 173 a un massimo di 694 euro.
In seguito alla revisione, poi, se sono presenti problematiche - che possono riguardare ovviamente non soltanto le gomme - e dunque l’esito è negativo, il meccanico applica sulla carta di circolazione un’etichetta in cui è riportata la dicitura “Ripetere”, ovvero la revisione dev’essere ripetuta entro un mese, periodo durante il quale il veicolo può continuare a circolare. Se però questa etichetta riporta la dicitura “Sospeso dalla circolazione”, il veicolo non può circolare se non nel tragitto per raggiungere l’officina incaricata dell’esecuzione degli interventi. Dopodiché il mezzo dovrà essere sottoposto di nuovo a revisione.

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