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Pneumatici auto: più del 75% risultano sgonfi

Pubblicato in Consigli, Pneumatici da , mercoledì 9 maggio 2018 0

I dati fanno una certa impressione: nell’Unione Europea – secondo una ricerca condotta da Bridgestone – negli ultimi anni circa il 78% delle vetture in circolazione monta pneumatici sgonfi o comunque non gonfiati alla giusta pressione. Non solo, in generale gli automobilisti mostrano un’attenzione minore nei confronti delle gomme, sottovalutando la loro essenziale importanza; numerose coperture sgonfie, infatti, risultano anche essere consumate oltre i limiti previsti dalle normative, diventando in tal modo ancora più pericolose per chi si trova alla guida. L’indagine della casa costruttrice giapponese è stata effettuata prendendo in esame circa 30 mila autovetture e ha mostrato numeri in crescita rispetto al recente passato.

Come si spiega questo incremento della noncuranza nei confronti delle gomme da parte degli automobilisti? In linea generale con la crisi economica degli ultimi anni, che porta ed effettuare tagli sulle spese della famiglia. I nuclei familiari cercano di ridurre le spese considerate superflue e tra queste finiscono – erroneamente – anche i pneumatici per auto, a dispetto del fatto che grazie ad internet e ai rivenditori di gomme online è possibile acquistare pneumatici spendendo molto meno di quanto avveniva in passato. Tale atteggiamento induce ad evitare di sostituire le coperture anche quando queste sono visibilmente danneggiate, non è un caso dunque che circa un quarto delle auto circolanti monti pneumatici che presentano dei danni e andrebbero perciò cambiati. Questa minor attenzione è anche dovuta al fatto che si utilizza meno la vettura in confronto agli anni precedenti – sempre in un’ottica di risparmio – per cui i controlli sono poco frequenti e in quelle rare volte che si impiega la macchina non si ha tempo e modo di controllarla con cura, finendo per circolare con auto inadeguate dal punto di vista della sicurezza.

Un controllo mensile aiuta a risparmiare

Controllare la pressione dei pneumatici con regolarità – all’incirca una volta al mese – è fondamentale per la sicurezza ma non solo; una gomma sgonfia infatti è pericolosa e inoltre si consuma più rapidamente, con la conseguenza che il suo ciclo vitale si riduce obbligando l’automobilista a sostituirla prima del dovuto. Una copertura con una pressione scorretta, poi, è maggiormente soggetta a forature e danni di altro tipo, incrementando i pericoli alla guida e il rischio di doverla cambiare a causa di un danneggiamento dovuto ad un urto o ad un impatto con un marciapiede oppure con una buca. La corretta pressione dei pneumatici aiuta a preservarli più a lungo e dunque ne prolunga il ciclo vitale: in questo modo si può avere la certezza di circolare sempre con gomme sicure e inoltre si ottiene un risparmio proprio perché le coperture durano di più.

Le gomme sgonfie sono maggiormente dispendiose anche da un altro punto di vista: comportano infatti un incremento nei consumi di carburante, in quanto la vettura è chiamata ad uno sforzo superiore per potersi spostare per via dell’attrito generato dalle coperture non gonfiate adeguatamente. In definitiva, pensando di evitare un esborso ritenuto “superfluo” si finisce per spendere di più, aggiungendo a tale aspetto tutti i rischi connessi alla guida con pneumatici sgonfi o consumati. Per poter viaggiare alla medesima velocità di una vettura con gomme alla giusta pressione, l’automobilista a bordo di un’auto con pneumatici sgonfi deve pigiare di più sull’acceleratore, aumentando così i consumi; si stima che all’incirca 4 miliardi di litri di carburante in Europa vadano sprecati ogni anno proprio per via delle gomme sgonfie, che causano inoltre l’emissione di oltre 9 milioni di tonnellate di CO2 (anidride carbonica), aggiungendo al danno economico personale quello ambientale che coinvolge tutti.

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Commenti

by Sergio - 10/05/2018 alle 20:28

Mi permetto di aggiungere che gli pneumatici sgonfi, ancor più se la spalla è "alta", comportano necessariamente una maggiore deriva laterale ed una minore prontezza di risposta alla sterzata.