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PFU E PNEUMATICI ONLINE: CONTRIBUTO OBBLIGATORIO ANCHE PER IL WEB

Pubblicato in Pneumatici da , mercoledì 20 maggio 2015 0

Pfu e pneumatici online: mi sento in obbligo di scrivere di questo argomento per confermare ai nostri visitatori e clienti che gomme-auto paga il contributo ambientale obbligatorio per lo smaltimento degli Pneumatici Fuori Uso o PFU. A chi? A Eco Tyre, un consorzio con più di 250 soci produttori e importatori di pneumatici, attivo nella raccolta e gestione dei Pfu. Con una rete che comprende oltre 5000 punti di raccolta diffusi in tutta Italia, Eco Tyre semplifica la gestione dei Pfu rendendo il processo di smaltimento più sostenibile per l’ambiente e per i soci.

E noi, di gomme-auto, all’ambiente teniamo in particolar modo perché abbiamo dei figli a cui lasciare un pianeta pulito e vivibile!

Pfu e Pneumatici online: l’accusa ai siti web con sede all’estero

L’accusa al web arriva da un articolo che comincia così:

“Il corretto smaltimento degli pneumatici impone il pagamento di un contributo ambientale, a cui però si sono sempre sottratti i venditori via web. Il Ministero dell’Ambiente risolve la questione”.

Un incipit che lascia perplessi, ma che corregge il tiro subito dopo precisando, che  Pfu e pneumatici online è un binomio che non funziona se il sito web in questione ha sede all’estero. Mi auguro, dunque, che i siti stranieri che hanno sede in Italia paghino il contributo come giusto che sia.

Come ha risposto il Ministero? Vi regalo le parole di Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre:

Siamo molto soddisfatti della risposta ottenuta dal Ministero dell’Ambiente sull’annosa questione che affligge il mercato degli pneumatici da ormai troppo tempo: la possibilità da parte di quei soggetti commerciali con sede all’estero che, operando attraverso canali web, non pagano il contributo ambientale per lo smaltimento degli pneumatici giunti a fine vita (PFU). Come se questi pneumatici non avessero lo stesso impatto ambientale rispetto a quelli venduti attraverso canali tradizionali”.

Ma perché questa preoccupazione? Perché il canale web sta acquistando sempre più vigore: la vendita di pneumatici online corrisponde al 3% del mercato (ed è in crescita) che equivale a 2 milioni di pezzi venduti pari a 12.000 tonnellate di PFU. Ne deriva che Pfu e pneumatici online è un binomio che deve funzionare.

Ma continuiamo coi numeri. Sempre nelle parole di Enrico Ambrogio, sulla base delle stime di cui sopra:

“Il mancato versamento del contributo ambientale ammonterebbe a circa 5 milioni di euroQuesto comporta 3 gravi conseguenze per il settore: 1) un mancato introito per l’Erario pari a 1 milione di euro, in ragione dell’IVA applicata al contributo; 2) un ingiusto vantaggio sul prezzo di vendita, ottenuto dalla mancata applicazione del contributo, che comporta una distorsione della concorrenza che danneggia i produttori e gli importatori che applicano correttamente la legge; 3) il fatto che questi pneumatici, non contabilizzati come immessi sul mercato, una volta giunti a fine vita ricadono sulla collettività per la loro raccolta e trattamento, per un costo stimabile in circa 5 milioni di euro.

Pfu e pneumatici online: conclusione

Il venditore di pneumatici online con sede all’estero che vende a consumatori in Italia rientra nella nozione di importatore di pneumatici e pertanto deve adempiere agli obblighi statuiti dal D.M. 82/2011 e pagare il contributo ambientale. A ognuno il suo, perché Pfu e pneumatici online vadano a braccetto!

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