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Come conservare i pneumatici in maniera ottimale

Pubblicato in Consigli, Pneumatici da , giovedì 25 maggio 2017 0

 

Il ciclo vitale dei pneumatici stagionali non si esaurisce al termine di un solo utilizzo: scopri come conservarli in maniera ottimale per usarli di nuovo

Una conservazione ottimale è parte integrante della “gestione” di un pneumatico, in particolare di quelli stagionali che non esauriscono il loro ciclo vitale dopo un unico utilizzo; per evitare che la copertura si danneggi o si rovini durante i mesi di inutilizzo, è indispensabile conservarla in maniera corretta, prendendo tutti gli accorgimenti necessari affinché la gomma venga preservata nelle migliori condizioni possibili, e sia pronta ad essere usata di nuovo al cambio di stagione.

Conservare i pneumatici in modo opportuno consentirà di avere poi gomme perfettamente efficienti e performanti quando verrà il momento di utilizzarle nuovamente, al contrario una conservazione poco attenta rischia di rovinarle con conseguenze negative facilmente intuibili: si corrono pericoli al volante montando gomme le cui condizioni sono state minate dal lungo periodo di inattività privo di un’adeguata “manutenzione”, oppure si è costretti a comprare pneumatici nuovi poiché quelli conservati – seppur senza avere esaurito il loro ciclo di vita – risultano rovinati o danneggiati poiché non protetti a sufficienza nei mesi di “riposo”. La corretta conservazione delle gomme richiede cura e attenzione: vediamo quindi alcuni accorgimenti e indicazioni su come conservare i pneumatici al meglio.

I problemi a cui si va incontro non conservando correttamente i pneumatici

Un pneumatico conservato in maniera non ottimale può deteriorarsi in vari modi; il problema più frequente che si riscontra nelle gomme conservate senza le dovute precauzioni è lo “spiattellamento”, ovvero l’appiattimento di una sezione della copertura provocato dal peso del pneumatico stesso che ha gravato per lungo tempo su quella parte; si verifica quando la gomma viene conservata in verticale e lasciata per molte settimane in quella posizione. La conseguenza è che il pneumatico non risulterà più perfettamente circolare e una volta montato a bordo della vettura darà luogo a vibrazioni che si ripercuotono negativamente sulla parte meccanica dell’auto, oltre ovviamente a causare problemi alla guida soprattutto per quel che riguarda la sicurezza.

È un problema che si manifesta con maggior frequenza in inverno, poiché le basse temperature rendono le gomme meno flessibili e una volta deformate sotto il loro stesso peso non recupereranno più la loro forma originaria. Gli effetti di una gomma spiattellata non vanno affatto sottovalutati: un esempio di quello che può accadere lo si può osservare in Formula 1, quando i piloti che spiattellano una gomma a causa di una frenata troppo “ruvida” in cui bloccano una ruota devono poi fare i conti con forti vibrazioni che obbligano a rientrare ai box per sostituire il pneumatico rovinato.

Un automobilista non può per ovvie ragioni contare immediatamente su questa possibilità e dovrà tenersi le vibrazioni fino a quando non si recherà dal gommista per cambiare la copertura rovinata a causa della conservazione sin troppo superficiale, e fintanto che non provvederà alla sostituzione sarà esposto a rischi in termini di sicurezza e sottoporrà la propria vettura a vibrazioni tutt’altro che salutari per le parti meccaniche. Lo stesso fenomeno può verificarsi in inverno quando si lascia per tutta la notte l’auto parcheggiata all’aperto: il mattino successivo può capitare di percepire delle vibrazioni, che se tutto va bene scompaiono dopo qualche chilometro non appena le gomme si riscaldano. Se bastano poche ore per deformare un pneumatico, è facile intuire cosa possa accadere lasciando in una posizione non corretta le gomme per settimane o mesi: lo spiattellamento, molto probabilmente, non svanirà dopo pochi chilometri.

Oltre all’appiattimento si può incappare nella deformazione del battistrada, con una riduzione più o meno accentuata della profondità degli intagli nella sezione su cui gravava il peso della ruota; seppur meno grave, questo problema può comunque generare una diminuzione dell’aderenza del pneumatico, poiché la parte soggetta a schiacciamento apparirà liscia o quasi e assicurerà meno grip. Anche in questo caso la sostituzione dei pneumatici è una strada quasi obbligata da seguire, con il risultato di perdere un set di gomme che per il resto è in condizioni ancora buone e capace di garantire un consistente numero di chilometri.

 

I consigli per conservare i pneumatici nel modo migliore

Innanzitutto bisogna pulire con cura i pneumatici prima di conservarli: la presenza di sporco – come ad esempio la polvere dei freni o altre particelle sul battistrada – potrebbe durante la lunga conservazione incidere sul composto molecolare della gomma e magari rovinarlo.

Ecco perché, prima di conservare il set di gomme al cambio di stagione, è necessario armarsi di acqua, sapone e pennello e provvedere ad un’accurata pulizia, che comprenderà anche gli intagli del battistrada, asciugando poi il tutto con la medesima cura. In aggiunta è possibile adoperare del talco industriale, cospargendolo sulle gomme, al fine di migliorarne lo stato di conservazione. Il secondo accorgimento è quello di gonfiare alla pressione corretta i pneumatici – ovvero quella che viene indicata dal produttore – e tale operazione va effettuata prima di conservarli e ripetuta durante il periodo di inutilizzo se la pressione dovesse calare (fenomeno che avviene con maggior frequenza in inverno, a causa delle basse temperature).

Una diversa corrente di pensiero prevede il gonfiaggio ad una pressione superiore di 0.5 bar, proprio per ovviare alla diminuzione durante il periodo di stoccaggio e che “solleverebbe” da un controllo troppo frequente di questo parametro, tuttavia i produttori di gomme consigliano la prima soluzione e dunque per un corretto mantenimento del pneumatico è meglio attenersi alle indicazioni di chi quel pneumatico lo produce.

Si deve inoltre prestare attenzione pure al luogo di conservazione, evitando di lasciare le gomme all’esposizione diretta della luce solare, che alla lunga potrebbe essere dannosa per i pneumatici. Per la stessa ragione, come per molti altri prodotti, anche le coperture vanno sistemate in ambienti asciutti in cui la temperatura è costante e compresa fra i 10° ed i 25°, dunque senza elevate escursioni termiche.

 

Il caldo ed il freddo tendono rispettivamente ad allargare e restringere determinati materiali, fra cui anche la mescola dei pneumatici, e certo non è salutare per le gomme passare lunghe settimane o mesi con temperature che allargano e restringono in continuazione il composto del pneumatico. Non bisogna sottovalutare, poi, che le gomme possono essere molto sensibili alle variazioni di temperatura e dunque a maggior ragione nell’ambiente di conservazione non devono esserci sbalzi termici.

Uno stoccaggio a regola d’arte permette di ritrovare al successivo cambio di stagione pneumatici perfettamente efficienti e soprattutto aiuta a prolungarne la vita, consentendo di utilizzarli sino al termine del loro ciclo vitale senza alterarne le caratteristiche.

È quasi superfluo ricordarlo, ma le gomme vanno conservate a distanza di sicurezza da idrocarburi, solventi e sostanze di tipo chimico, nonché da oggetti appuntiti o acuminati che potrebbero accidentalmente danneggiare il pneumatico. Uguale accortezza serve per sistemare le coperture lontano da materiali che possono generare scariche elettriche o scintille, corpi incandescenti, fonti di calore e fonti di ozono (come lo sono ad esempio i motori elettrici ed i trasformatori).

Altre dritte utili per gli automobilisti

Oltre ai consigli, ci sono poi delle dritte che possono tornare molto utili agli automobilisti al fine di conservare e utilizzare i pneumatici nella maniera migliore e più efficiente possibile; ad esempio, prima di smontare le ruote si può annotare la loro posizione. Per quale motivo? Poiché al momento di rimontare i pneumatici sarà possibile invertirli così da rendere il consumo e l’usura omogenei per tutte e quattro le gomme, per fare in modo che alcune non si consumino più velocemente di altre, riducendone la durata complessiva. La conservazione vera e propria prevede diverse soluzioni a seconda del fatto che i pneumatici vengano conservati con il cerchione oppure senza.

  • Nel primo caso, si ha un range di possibilità più ampio: i pneumatici possono infatti essere impilati uno sull’altro in orizzontale oppure conservati uno accanto all’altro in verticale; quest’ultima soluzione necessità però di maggiori controlli, poiché bisogna accertarsi che la pressione sia sempre ottimale e allo stesso livello, e almeno una volta al mese è fondamentale ruotare le gomme, così da evitare che il peso gravi sempre sulla stessa porzione di pneumatico andando in tal modo ad appiattirla. Risulta alla lunga, dunque, meno “conveniente” poiché presuppone continui controlli per preservare i pneumatici da successivi problemi. Per questa ragione molti produttori la sconsigliano, mentre altri la inseriscono fra le diverse possibilità a patto però di monitorare regolarmente lo stoccaggio. Infine è possibile appendere i pneumatici mediante ganci – che devono essere, per forza di cose, sufficientemente robusti – ai cerchioni e lasciarli sospesi.
  • In caso si decida di conservare le coperture senza il cerchione, le opzioni si riducono: viene sconsigliato infatti di impilarle in orizzontale e di appenderle, dunque rimane soltanto la sistemazione in verticale, una accanto all’altra. Pure in questo caso, però, viene suggerito di ruotare almeno una volta al mese le gomme per fare in modo che non poggino sempre sullo stesso punto. C’è poi un’altra variabile da prendere in considerazione, ovvero la durata della conservazione; se lo stoccaggio ha durata breve – indicativamente fra 1 e 3 mesi – i pneumatici senza cerchi possono essere impilati in orizzontale uno sull’altro, facendo in modo che siano sollevati da terra (ad esempio collocandoli su un pallet). Naturalmente bisogna avere l’accortezza di non riporre altri oggetti su di essi e di non lasciarli sempre nella stessa posizione, bensì cambiarne l’ordine con una certa regolarità (in linea di massima una volta al mese). Se si parla invece di conservazione lunga – superiore ai 3 mesi – la soluzione più indicata è lo stoccaggio in posizione verticale, con i pneumatici uno di fianco all’altro, tenendoli anche in questo caso sollevati dal suolo e ruotandoli ogni quattro settimane circa in modo da non lasciare sempre la stessa parte a contatto con la superficie su cui sono poggiati. Infine per la sistemazione degli pneumatici si può fare affidamento anche su supporti studiati appositamente, come l’albero per pneumatici – chiamato anche albero per ruote – che consente di impilare i pneumatici con cerchione uno sull’altro tenendoli però separati, evitando così che il peso complessivo ricada sulla ruota posizionata più in basso. Si tratta di una soluzione comoda, pratica ed economica, che permette di conservare i pneumatici in uno spazio limitato e, in caso di necessità, è facile coprirli con un telo per preservarli ancor più efficacemente.

Dove stoccare gli pneumatici inutilizzati

Come abbiamo visto in precedenza, l’ambiente in cui stoccare i pneumatici che non si utilizzano è di grande importanza per la loro corretta conservazione. Se si dispone di un luogo che ha tutti i requisiti indicati, sistemare i pneumatici non sarà affatto un problema, seguendo ovviamente i consigli e le dritte per un giusto stoccaggio. Se non si ha a disposizione un ambiente adatto, bisogna in ogni caso evitare di conservare i pneumatici all’aperto, poiché la superficie può seccarsi e su di essa possono comparire delle screpolature, conosciute in gergo con il nome di “screpolature da ozono”, che vengono provocate dall’esposizione agli agenti atmosferici. E chi non dispone di uno spazio sufficiente (come ad esempio un box, un garage o una cantina) oppure, pur avendolo, risulta inadeguato?  

La soluzione in questo caso prevede che ci si rivolga al proprio gommista di fiducia, oppure ad un gommista che mette a disposizione degli appositi box in cui i suoi clienti possono alloggiare i pneumatici temporaneamente inutilizzati. In tal caso sarà il gommista ad occuparsi di tutti gli aspetti relativi all’adeguata conservazione dei pneumatici e l’automobilista non avrà nulla di cui preoccuparsi.

Questa soluzione, però, prevede dei costi per il noleggio dello spazio che il gommista rende disponibile, per cui chi ha la possibilità di provvedere in maniera autonoma allo stoccaggio delle coperture può seguire questa strada, sfruttando le indicazioni ed i consigli utili – validi sia per le gomme estive che per quelle invernali – per una corretta conservazione dei pneumatici, la cui durata in questo modo può arrivare a raggiungere anche qualche anno, con conseguente risparmio in termini economici per l’automobilista.

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Commenti

by Maria - 15/12/2019 alle 13:17

Posso stoccare le gomme senza cerchione in casa dove la temperatura è  di 23 gradi costante ?