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Pneumatici runflat: pro e contro della tecnologia anti-foratura

Pubblicato in Consigli, Pneumatici da , giovedì 23 maggio 2024 0
È possibile utilizzare pneumatici runflat su un’auto dotata di pneumatici standard?

La cosiddetta tecnologia anti-foratura ha rivoluzionato il settore delle gomme auto, dando vita a prodotti capaci di continuare a svolgere il proprio compito anche in caso di perdita di pressione al loro interno. Si chiamano pneumatici runflat: vantaggi e svantaggi di questa soluzione saranno analizzati nel nostro articolo, per capire innanzitutto i limiti di utilizzo di tali coperture e se sono la scelta ideale per tutti gli automobilisti. Sì, perché le gomme runflat presentano degli innegabili pro ma pure qualche contro da non sottovalutare e che devono essere esaminati con attenzione prima di procedere al loro acquisto. Si tratta di limitazioni che pur non compromettendo la funzione base di questo tipo di pneumatico, hanno impedito che si diffondesse come soluzione principale a bordo delle vetture. Partiamo dunque per questo viaggio alla scoperta delle gomme runflat.

Pneumatici runflat: cosa sono?

Un’introduzione a tale tipologia di pneumatico è necessaria per capirne a fondo il funzionamento. Le gomme runflat sono state lanciate sul mercato verso la fine degli anni Ottanta da Bridgestone: lo scopo originario era di fornire un supporto utile ai guidatori diversamente abili, che in caso di forature non potevano intervenire per la sostituzione delle coperture danneggiate. Questi pneumatici hanno dunque l’obiettivo di permettere di proseguire la marcia in seguito ad una foratura, continuando a sostenere il peso del veicolo nonostante la perdita di pressione interna alla gomma. Ciò avviene grazie alla presenza di spalle più rigide, che appunto sorreggono il peso impedendo al pneumatico di appiattirsi sul terreno. Con il tempo il loro utilizzo si è ampliato, tanto che oggi vengono usati anche come gomme di primo equipaggiamento da alcuni costruttori, ad esempio BMW.

Come nasce la dicitura runflat?

La dicitura “run flat” può essere tradotta con l’espressione “guida uniforme”, nel senso che la struttura del pneumatico consente di continuare nella guida nonostante la perdita di pressione all’interno della gomma. Tuttavia è necessaria una precisazione: non è possibile proseguire all’infinito la marcia, in caso di foratura infatti la tecnologia runflat ha una funzione temporanea e bisogna recarsi il prima possibile presso un gommista per la sostituzione della copertura. Serve dunque a togliersi d’impaccio in quelle situazioni in cui non si può intervenire con il cambio gomme, perché magari ci si trova in una posizione pericolosa oppure in condizioni di scarsa luce. Da molti viene tradotta come anti-foratura, un termine improprio perché questa tecnologia non impedisce le forature, semmai evita che la gomma si sgonfi grazie alle spalle più rigide che sorreggono il peso del veicolo.

Gomme runflat: quali sono i vantaggi?

Il principale vantaggio risiede nell’essenza stessa di tale tecnologia, vale a dire evitare di ritrovarsi con un pneumatico a terra dopo aver forato. Ciò consente di continuare a circolare, ma con dei limiti ben precisi che vedremo più avanti. In virtù di questa soluzione non ci si troverà più costretti a restare fermi a bordo strada in attesa dei soccorsi oppure a dover intervenire rapidamente per sostituire la gomma bucata, magari in posizioni scomode o rischiose, come ad esempio può accadere in caso l’inconveniente avvenga di notte. Se poi la foratura si verifica ad alte velocità, incidente piuttosto pericoloso con gomme “normali”, con le runflat si riducono i rischi proprio perché la struttura del pneumatico permette di proseguire nella marcia pur con una gomma forata. In tale circostanza sarà più semplice controllare la vettura ed evitare le conseguenze anche molto gravi che si possono verificare quando una copertura perde pressione all’improvviso e si viaggia ad andatura sostenuta.

Pneumatici runflat: gli svantaggi

Uno degli svantaggi è nella natura temporanea della tecnologia: una volta che il pneumatico è forato, si ha un’autonomia di circa 80 chilometri entro i quali bisogna provvedere alla sostituzione. Si tratta comunque di una distanza sufficiente per raggiungere il proprio gommista di fiducia oppure l’officina più vicina nel caso in cui ci si trovi in viaggio. L’altro limite da tenere in considerazione riguarda la velocità massima: non si devono superare gli 80 chilometri orari in seguito alla foratura. Questo per evitare il surriscaldamento delle spalle e dei fianchi della gomma, chiamati a supportare il peso della vettura in assenza di aria all’interno, che potrebbero cedere a temperature molto elevate. Una volta danneggiato, un pneumatico runflat non può essere riparato e dev’essere sostituito: questo è probabilmente il principale svantaggio di tale tecnologia, che obbliga a spese maggiori in caso di danni e forature delle gomme.

Ci sono altri aspetti da considerare?

Se si decide di optare per gomme runflat per la propria auto, ci sono anche altri aspetti da considerare. In primis un esborso superiore: questi pneumatici infatti hanno un costo maggiore rispetto alle coperture “normali”, di cui si deve tener conto nel momento in cui si sceglie di investire su di essi. Bisogna poi sapere che se una vettura non è predisposta al montaggio di gomme runflat, è sconsigliata la loro installazione in quanto le sospensioni non sono tarate per funzionare correttamente con pneumatici più rigidi, inoltre si dovrà provvedere ad accoppiarli con cerchioni appositi, dotati di una struttura particolare all’interno del canale – denominata “Extended Hump” oppure “Extended Hump +” – per impedire lo sgonfiamento in seguito alla perdita di pressione, trattenendo il tallone della gomma. L’intera operazione – dal montaggio delle coperture alla ricalibrazione delle sospensioni – deve essere svolta in officina da gommisti esperti.

Comfort di guida: come cambia con i pneumatici runflat?

Il comfort di guida in linea generale cambia in peggio con i pneumatici runflat, proprio per via della loro maggior rigidità. Ciò comporta anche una rumorosità superiore, che nel complesso può rendere la guida meno piacevole con queste gomme a bordo, soprattutto per gli automobilisti più sensibili e attenti a tali aspetti. Inoltre il consumo del battistrada è più marcato nelle coperture runflat, che dunque garantiscono una longevità inferiore in confronto alle gomme tradizionali. In caso di danneggiamento, come abbiamo visto in precedenza, i pneumatici devono essere sostituiti e i costi dell’intervento sono maggiori rispetto a quanto accade con le coperture che definiamo “normali”. A fronte degli indubbi vantaggi in termini di praticità, quindi, ci sono degli svantaggi di cui non si può non tener conto e la scelta di puntare su questa tipologia di gomme dev’essere perciò ben ponderata.

Gomme runflat: a chi sono consigliate?

Si può affermare che sono una scelta obbligata o quasi per gli automobilisti diversamente abili, che con questa soluzione possono continuare a guidare senza problemi in caso di foratura e non saranno costretti a rimanere fermi ad attendere i soccorsi. Rappresentano poi un’opzione valida per coloro che non hanno particolare dimestichezza con le operazioni di cambio gomme e non saprebbero come intervenire nell’eventualità di una foratura. È doveroso però precisare che non si tratta dello strumento migliore quando si ha a che fare con una gomma bucata: il dispositivo più efficiente rimane il ruotino di scorta, meno costoso e più funzionale. Se la propria vettura non è predisposta per il montaggio dei pneumatici runflat, è meglio evitare le laboriose operazioni necessarie per la loro installazione e optare invece per il ruotino, da collocare nel bagagliaio e usare all’occorrenza. La spesa sarà senza dubbio inferiore e si potrà contare su uno strumento affidabile per poter riprendere a circolare dopo una foratura.

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